venerdì 23 maggio 2014

Il n'y a pas d'heures pour faire du velo?


Pare invece di sì!

Chi conosce il Trentino sa bene che qui si coltivano in maniera intensiva mele ed uva, fra le altre cose.

 L' estate scorsa, nella pausa lavorativa, avevo iniziato ad andare a camminare la mattina  ( nell' orario che mamme occupate a tempo pieno  ben possono intuire quale sia) approfittando delle piste ciclabili lungo fiume, tra meleti e vigneti... scoprendo purtroppo di trovarmi di colpo in mezzo ad un'area in trattamento:

prima l'odore strano nell' aria, poi il rombo sordo dell'atomizzatore, poi gli occhi che cercano  veloci tutt'intorno la nuvoletta rivelatrice. Che scompare - pur a motore acceso - quando a fine rettilineo l' agricoltore deve girare il macchinario.
Che fare in questa situazione?  Una se ne esce per fare un po' di  movimento, lontano dal traffico ed in orario che dovrebbe essere quieto  con aria fresca e pulita ed invece niente: levataccia per nulla?

Stamattina di nuovo: alle 5.55  in bici sulla ciclabile lungofiume, alle 6.55. sulla strada secondaria tra i vigneti lungo la ferrovia (vado a lavorare in treno)... due momenti diversi in due zone diverse.

Ma tant'è.... qui gli agricoltori vendono i loro prodotti alle rispettive cooperative ma solo se dimostrano di aver rispettato un protocollo specifico anche sui trattamenti. E ne conosco uno che ha candidamente ammesso che lui, il prodotto della sua terra non lo porta a casa: ci vive ma non se lo mangia, compera altro.

Adesso vorrei capire se c'è e cosa prevede il regolamento comunale in merito e cosa viene fatto per tutelare la salute dei passanti:
è  vero che si tratta di zone agricole, ma sono comunque vicino ad aree abitate
è vero che siamo in zona ventosa ma in linea d'aria si parla di un paio di km massimo
è vero che si tratta di solito in orari  in cui c'è basso transito di popolazione, ma basso non vuol dire nullo, nè tantomeno che un cartello all' imbocco della ciclabile avvisi della possibilità di trattamenti chimici
ed è vero anche che l' agricoltore sta nella sua cabina ben sigillato, le mie mucose del naso invece hanno gradito poco anche se ho pedalato veloce per allontanarmi dalla zona appestata. Ma se vado a lavorare, non ho tempo di fare dietro front e tirare fuori la macchina (oltretutto per pochissimi km? bell' esempio di comportamento ecologico).

ed è vero anche che mangio mele ed uva.

Prevedo un'interrogazione all' assessore comunale...

3 commenti:

  1. Il regolamento comunale non prevede null' altro che "il buon senso: stando chei trattamenti fitosanitari vengono assorbiti meglio nelle ore serali/notturne/mattutine, sta al ciclista o sportivo di turno far attenzione al rumore dei macchinari che applicano il trattamento e starne alla larga."

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  2. Bene! Che grandissima cavolata! A noi e' capitato di essere annaffiati di veleno in cicabile, uno schifo...:(
    Citta' o campagna...dove si respira aria migliore?? Bohhhh

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    1. Lisa, due giorni fa di nuovo: trattamento in corso lungo un vigneto che costeggia il parcheggio in zona casello autostradale, gente che attende altra gente ma che corre lontana dal lato "atomizzato". Io ho dovuto passarci in mezzo per non perdere il treno, ma se avevo i vestiti conciati come gli occhiali ..... per non parlare di quello che è entrato nei polmoni...e poi ti dicono che fare movimento va bene... dove, pilates in dvd dentro casa? Mah

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